venerdì 10 settembre 2010

Donne in giallo a Festivaletteratura 2010

Donne in giallo: è il titolo di una serie di incontri che il festivaletteratura ha organizzato con autrici italiane e europee

Giovedi 9 è stata la volta di Anne Perry intervistata da Marcello Fois.
Partendo dai personaggi maschili dei tre filoni principali dei suoi romanzi, due ambientati nel periodo vittoriano e uno durante la prima guerra mondiale, Marcello Fois ha chiesto perché le figure femminili sono tutto sommato serventi nei confronti degli investigatori maschili che rimangono i personaggi principali.
Perry ha risposto che entrambe le ottiche, maschile e femminile, la interessano perché attraverso questo "canocchiale" può raccontare la realtà in modo diverso. Inoltre nell'epoca che ha scelto, le donne non potevano avere un ruolo di primo piano.
Attraverso i primi due cicli ha cercato di rappresentare l'etica civile dell' epoca vittoriana, con la divisione della società in classi molto rigide, il formarsi del proletariato, la condizione femminile.
Con il ciclo ambientato durante la prima guerra mondiale ha voluto rappresentare quel momento storico da un punto di vista etico e religioso. Il protagonista è infatti un pastore protestante che assiste i soldati in trincea e che non può fare a meno di pensare che l'unica cosa che può fare per loro non è prometter loro il paradiso, ma soltanto non abbandonarli nell'inferno che li circonda.
Perry ha ricordato il suo amore per la poesia e soprattutto per l'Inferno di Dante, da cui è scaturita una riflessione sul male e sulla punizione.
Fois chiede alla scrittrice perchè ha scelto il genere poliziesco per rqaccontare le sue storie.
Anne Perry risponde che le piace perché è un genere molto popolare e quindi amato da tante persone e perché, dal punto di vista dello scrittore, permette l'esplorazione della vita interiore delle persone.
Circa la funzione della letteratura gialla, la signora ha dichiarato che la letteratura poliziesca ha una funzione consolatoria, nel senso di ripristinare l'ordine sovvertito. Permette di approfondire gli aspetti morali e le motivazioni oscure dei gesti criminali, per capire cosa ha fatto deviare dal giusto binario perché non accada più.
E' il momento delle domande del pubblico e non resisto alla tentazione di chiederle se questa visione "didattica" della letteratura, gialla o meno, cioè di migliorare li lettore, non sia caricare la letteratura e quindi gli scrittori di una responsabilità e di un compito che non può svolgere.
Perry ha risposto che scrivere con passione di quello in cui si crede può portare a cambiamenti.
Cita Dickens che attraverso le sue opere ha contribuito alla nascita della legislazione sociale.
Fois conclude dicendo che funzione della letteratura è stimolare il senso critico nel lettore e intrattenendolo.

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